martedì 8 dicembre 2009

Kurenai



 
Giardino di Rikyugen, (Dicembre 2009)



Ebbene si. Non ho saputo resistere al rito. Ma è stato molto difficile, non farlo. Ficcarmi in parco per due o tre ore e consumare la batteria della mia macchinetta digitale facendo un centinaio di foto agli aceri che impazziscono di rosso (kurenai) per due settimane, mi ha fatto sentire come quelle decine di fotografi con dei veri kalashnikov della fotografia, con teleobiettivi da migliaia di yen che si fermavano minuti sulle venature di una foglia, ma non il suo insieme ovvero tutto l'albero. Il punto di vista cambia. Il dettaglio vale più dell'insieme e su quello qui sono maestri. Poco importa se tutto il giardino di Rikyugen era una specie di Monet irripetibile che col passare delle ore mostrava tutta la sua bellezza autunnale.  Le stagioni sono molto importanti per i giapponesi. La natura e la cucina in particolare sono di fatto considerate anche esperienze estetiche, che hanno un distinto carattere stagionale. Me lo avevano detto, rientrava nei luoghi comuni che uno si prende con il biglietto per venire quì, ma devo confessare che la realtà ha superato la guida turistica e persino il senso delle stagioni che abbiamo noi dei climi temperati. Gli aceri che diventano rossi per una settimana all'anno producono un turismo interno di tutto rispetto. Kyoto per esempio è una delle mete preferite.